La Corte Costituzionale elimina la riduzione dei compensi per le vacazioni successive alla prima. Un passo avanti per la giusta retribuzione dei periti.
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 16 del 2025, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 4, comma 2, della legge n. 319/1980, che prevedeva una riduzione del compenso per le vacazioni successive alla prima. Questa pronuncia segna un importante passo avanti per tutti gli ausiliari del giudice – periti, consulenti tecnici, interpreti e traduttori – che vedono finalmente riconosciuto il principio di equità nella remunerazione della loro attività.
La questione è stata sollevata dal Tribunale di Firenze, che ha evidenziato come l’attuale sistema di compenso a tempo penalizzasse i professionisti forensi con importi «irrisori», mettendo a rischio il diritto a un’adeguata remunerazione e, di conseguenza, la qualità delle prestazioni offerte alla giustizia. La Corte ha confermato queste preoccupazioni, ritenendo manifestamente irragionevole la norma che imponeva una retribuzione decrescente per le vacazioni successive alla prima, aggravando la già scarsa remunerazione del settore.
Nel suo ragionamento, la Consulta ha sottolineato come il sistema delle vacazioni sia ormai superato dalla disciplina degli onorari a tempo introdotta dal D.P.R. n. 115/2002, oggi basata su criteri tabellari. Tuttavia, l’assenza del regolamento ministeriale necessario all’attuazione del nuovo sistema ha mantenuto in vigore la vecchia normativa, portando alla necessità di un intervento della Corte per riequilibrare i compensi.
Per gli iscritti alla nostra associazione peritale, questa sentenza rappresenta un riconoscimento fondamentale della professionalità e della dignità del nostro lavoro. Continueremo a monitorare l’evoluzione normativa affinché venga finalmente adottato un sistema equo e aggiornato di remunerazione per tutti gli ausiliari del giudice.
L’Ufficio di Segreteria

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