Buongiorno.

Come saprete, in qualità di presidente dell’A.I.P.E.D. ho avuto modo di partecipare ai lavori relativi alla modifica del capo VI del titolo X del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, per l’istituzione dell’albo professionale degli esperti danni e valutazioni.
E’ intervenuta la congiunzione dell’AS 1217 con l’AS 1217 con l’AS 1666 ed il 2 marzo 2022 è stato adottato il testo base e fissato il termine per la presentazione degli emendamenti.

Qui il link del nuovo testo derivante dalla congiunzione dell’AS 1217 con l’AS 1666.
Nel corso dei vari confronti tenutisi tra i partecipanti ai lavori ho avuto modo di constatare alcune criticità che vorrei segnalare.

Il quadro generale non pare sereno. Le pressioni di Ania tendono ad aprire le porte a scenari totalmente nuovi e tutt’affatto auspicabili. Le compagnie pretendono che sia abrogato l’art. 3 del Disegno (vale a dire la gestione di un ente esterno) con l’introduzione della figura del perito “dipendente”.
Se davvero ciò accadesse, il comma 2 dell’articolo 156 verrebbe modificato e le compagnie avrebbero a disposizione un ulteriore strumento per gestire direttamente la perizia strumentalizzandola oltremodo.
E’ una grave minaccia per l’intero settore. Occorre intervenire per scongiurare l’ennesima forzatura ai danni degli assicurati, dei danneggiati e della categoria peritale.

In realtà il Disegno di Legge era nato e veniva soprannominato decreto “salva-periti”.
Un lavoro normativo volto a puntare l’attenzione non solo sul pericolo costituito da eventuali perizie effettuate dalle compagnie direttamente ovvero senza l’ausilio dei periti ma anche a problematiche ulteriori come le tariffe dei periti.

Abbiamo steso una serie di emendamenti, presentati in data odierna ed inoltrati ai 22 Senatori componenti della commissione lavori.

Il momento è nevralgico. Ricevo commenti e leggo sui social di periti che lamenterebbero la mancanza di azioni ed iniziative volte al miglioramento della nostra professione. Personalmente non sono d’accordo con questa visione disfattista. Seppur vero che spesso in molti restano “passivi” e non avvertono i cambiamenti.

È necessario quindi un impegno congiunto, su più fronti, che possa condurre ad una effettiva tutela normativa della categoria peritale.

Vi invito, pertanto, ad informare, divulgare e sensibilizzare i colleghi tutti, la politica e l’opinione pubblica.

Grazie e buon lavoro. Con i migliori saluti

Luigi Mercurio

Presidente AIPED

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