Nelle consulenze tecniche d’ufficio, il giudice può legittimamente ridurre i compensi al Ctu laddove la prestazione non venga completata nel termine stabilito, così come può scegliere di aumentare fino al doppio le somme liquidate, ma in tal caso è tenuto a motivare specificamente la scelta chiarendo quali sono i presupposti di importanza, complessità e difficoltà che consentono tale aumento. Tale principio pacifico è stato ribadito da una recentissima sentenza della Corte di Cassazione (la n. 9023/2016 qui sotto allegata), la quale pronunciandosi sul ricorso di una società avverso il decreto di liquidazione del compenso del nominato CTU (relativamente alla causa promossa dalla stessa avverso un’amministrazione comunale) ha colto l’occasione per chiarire le modalità di applicazione del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia (D.P.R. 115/2002).

Di seguito è possibile scaricare la sentenza della Corte di Cassazione

Sentenza Taglio di 1-3 del compenso al Ctu che deposita in ritardo

 

Fonte: Studio Cataldi

(clicca qui per approfondimenti sulla vicenda)

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